Cos'è la realtà?

La realtà è il mondo che ci circonda, ciò che possiamo vedere, toccare, sentire, ma, se ci fermassimo a riflettere, potremmo scoprire dettagli che mettono in dubbio l'esistenza di una realtà oggettiva o quantomeno uguale per tutti. Senz'altro il percepito di un cane o di un pesce è molto diverso da quello di una persona, ma non si tratta solo di questo. Sappiamo dalla scienza che ciò che percepiamo come solido è formato da atomi con nuclei che sono centomila volte più piccoli rispetto alla struttura atomica di cui fanno parte, il resto è costituito da energia! Einstein, circa un secolo fa, riuscì a dimostrare che persino spazio e tempo non esistono nel modo in cui li percepiamo. Molte cose restano ancora da spiegare sulla realtà. Scienziati di diverse discipline e, più recentemente, esperti in neuroscienze continuano la loro ricerca, ed in passato grandi saggi di tutte le epoche, si sono cimentati in profonde ricerche personali per trovare una risposta soddisfacente a questa domanda. Ciò che è evidente è che se la realtà esterna è difficile da comprendere, quella del nostro mondo interiore lo è molto di più. Come capire per esempio qual è la base Karmica delle afflizioni che viviamo, delle sensazioni e delle emozioni che sperimentiamo (spesso in modo sconvolgente) o del flusso di pensieri che ci travolge incessantemente? È evidente che i nostri cinque sensi sono insufficienti per realizzare qualcosa della realtà, eppure trovare una risposta non è filosofeggiare su un tema avulso dalla nostra vita, ma qualcosa che può aiutare a comprendere cosa fare di questa vita, liberandoci da una dimensione di ignoranza e sofferenza. Il Buddha, in quanto scienziato della mente, ha dato molti insegnamenti su questo argomento, discriminando tra realtà convenzionale e realtà ultima. Dopo la sua dipartita, molti discepoli hanno cercato di comprendere il suo insegnamento: da qui sono nate scuole di pensiero differenti tra loro. Il grande yogi Lama Tzong Khapa nella sua grande saggezza, ha ripreso e approfondito la visione della realtà introdotta dalla scuola filosofica Madhyamaka Prasangica, (fondata da Candrakīrti - VII sec), secondo la quale la conoscenza e la realizzazione delle due verità, convenzionale e assoluta, strettamente correlate tra di loro, sono fondamentali per coloro che desiderano innanzitutto la liberazione dalle afflizioni e quindi dalla sofferenza, per poi arrivare a uno stato ancora superiore: l'Illuminazione. Da dove si parte per comprendere e soprattutto per poter realizzare questo importante insegnamento? La realtà ultima è detta non ingannevole: è lo stato naturale dei fenomeni, privo di qualsiasi imputazione o etichetta. È in tutti gli esseri, ma non viene riconosciuta poiché è nascosta dalle combinazioni della realtà convenzionale. Quest'ultima è rappresentata da ciò che viviamo tutti i giorni, che però non conosciamo: come siamo certi che la sedia su cui siamo seduti sia solida (e la scienza ha dimostrato che non lo è), siamo anche convinti dell'ineluttabilità di una cattiva relazione con il nostro superiore al lavoro o del nostro ruolo faticoso in famiglia, tanto per fare alcuni esempi. Conoscere la realtà convenzionale significa capire per esempio che ogni azione che compiamo avrà degli effetti su noi stessi, sugli altri e sul mondo che ci circonda, anche se non possiamo verificarli nell'immediato e che mettere delle cause positive ha conseguenze diverse dal mettere cause neutre o negative. Ciò è chiamato interdipendenza dei fenomeni. L'insegnamento di Lama Tzong Khapa suggerisce di partire cercando di togliere il velo di ignoranza che ricopre la realtà della nostra vita ordinaria, ottenendo così risultati pratici, sperimentabili direttamente come maggiore felicità e leggerezza nel vivere il quotidiano, per poi poter approcciare insegnamenti sulla realtà ultima; diversamente si correrebbe il rischio di restare su piani meramente intellettuali.


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